“Made in Italy”, l’omonimo dominio è in mano ai cinesi.

"Made in Italy", l’omonimo dominio è ora in mano ai cinesi.

L’Italia ha perso il controllo del dominio “madeinitaly.com” che è “in ostaggio” dai cinesi. E gli altri domini tipici del “Made in Italy” sono nel nostro Paese? Ce lo rileva un’indagine del Corriere della Sera.

Il dominio internet madeinitaly.com è stato registrato per la prima volta nel 1995 da un’azienda italiana. È sinonimo di qualità, design, moda, gusto e prodotti e ricette gustose. È un marchio che vale miliardi per le esportazioni italiane nel mondo.

Un’indagine condotta dal Corriere della Sera fa emergere un dato incredibile: i titolari del prestigioso dominio sono un gruppo di cinesi domiciliati nella stanza 1228 di un palazzo al 44 di Wall Street a New York! E questo da oltre 5 anni!

Dominio “Made in Italy”, il “giallo” italo-cinese

Nell’intento di approfondire l’indagine, il quotidiano milanese invia una serie di email all’indirizzo indicato sul sito, riuscendo a mettersi in contatto con Bill Ding che dichiara di gestire 1.200 domìni. I redattori chiedono di acquistare il dominio Made in Italy con l’estensione “com”. La risposta è questa:

“Not for sale, abbiamo rifiutato un’offerta da cinque milioni di dollari lo scorso anno. Ma siamo aperti a collaborazioni per lo sviluppo”.

Bill Ding svela che la sua società possiede un portafoglio di domini della serie “Made in Europe”, quindi non solo madeinitaly.com ma anche “made in France”, “made in Germany” e via così. Siamo al limite del cybersquatting, cioè l’occupazione abusiva di nomi a dominio famosi per trarne vantaggi economici.

E gli altri domini legati al “Made in Italy”?

L’indagine condotta dal Corriere della Sera fa luce anche sulla proprietà di altri domini internet del “Made in Italy” legati indissolubilmente alla nostra penisola:

  • In mancanza del già citato madeinitaly.com Cassa Depositi e Prestiti ha italianizzato il “marchio” nazionale registrando fattoinitalia.it, dominio che però che al momento risulta inaccessibile.

  • Il ministero degli Esteri italiano ha invece registrato il dominio istituzionale madeinitaly.gov.it per creare un sito web con molti contenuti e materiali in lingua inglese.

L’indagine si allarga anche ad altri nomi tipicamente legati all’Italia, da “mamma” a “mozzarella” passando ovviamente per “pizza” e “spaghetti”.

  • Per quanto riguarda “mamma”, da tempo una signora di Parma, Maria Gabriella Esposito, ha registrato mamma.it, storico portale per la mamma e il bambino.

  • Pizza.it è in comproprietà fra la titolare di Marana Forni e una non ben precisata “signora di Fermo”. Pizza.com è stato, invece, acquistato anni fa da anonimi acquirenti dell’Arizona.

  • Spaghetti.it appartiene all’imprenditrice Veronica Dubbio, mentre il dominio spaghetti.com è privo di contenuti e schermato in Florida.

  • Mozzarella compare con due domini, uno targato .it e l’alto .com: entrambi sono in mano all’Italia. Mozzarella.it appartiene, infatti, ad un caseificio di Salerno. Mozzarella.com, invece, fa capo a Esselunga e rimanda ai suoi prodotti.

  • Sul cappuccino.com c’è poco da fare, è appannaggio dell’omonimo gruppo spagnolo di hotel spagnolo di hotel: tanto che il proprietario, Juan Picornell, è noto come mister Cappuccino!

A parte qualche eccezione i domini legati ai prodotti del “Made in Italy” sono quasi tutti in Italia. Ma l’eccezione più grande rimane quella del prestigioso dominio madeinitaly.com e del gruppo cinese che lo detiene, lasciando aperto un inquietante interrogativo.

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Ovviamente i domini “migliori” legati alle parole del “Made in Italy” sono già stati scelti, ma registrare un dominio .it per portare online la propria attività è la scelta più ovvia per tutte le realtà che operano nel territorio italiano. Il .it è il dominio più scelto e più cercato dagli utenti italiani… un’attività italiana non può non avere il proprio sito .it.

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