Bonus Bancomat 2020. Come funziona e come richiederlo

Bonus Bancomat da 300 euro. Come funziona e come richiederlo

Bonus Bancomat e pos da 300 euro. Come funziona il meccanismo di cashback e a chi spetta? Si prevedono rimborsi semestrali del 10% delle spese effettuate con mezzi di pagamento tracciabili, fino ad un massimo di 3.000 € all’anno.

La lotta all’evasione fiscale passa dagli incentivi economici che il Governo destinerà a tutti i cittadini che intendono pagare con mezzi elettronici e tracciabili (carta, bancomat ecc).

Ecco tutti i dettagli del cosiddetto “bonus cashback” (soldi indietro), l’incentivo governativo per ridurre l’uso del contante e contrastare l’evasione fiscale.

Bonus Bancomat e pos. Come funziona?
Bonus Bancomat e pos. Quali spese danno diritto al rimborso?
Bonus Bancomat e pos. Come ottenere il rimborso
Altre misure per incentivare i pagamenti elettronici: il super cashback
Gli obiettivi del “piano cashless”

Bonus Bancomat e pos. Come funziona?

Il nuovo provvedimento “cashback” introdotto dal Governo prevede una restituzione del 10% degli acquisti fatti in negozi fisici con pagamenti elettronici.

II soldi arriveranno in forma di rimborsi semestrali direttamente sul conto corrente del cittadino e copriranno il 10% della spesa su un tetto di acquisti fino a 1.500 € a semestre. In pratica, chi arriva a spendere 3.000 € in 12 mesi (1.500 € a semestre) potrebbe arrivare ad ottenere un bonus annuale massimo di 300 €.

Oltre alla soglia di spesa, viene fissata anche anche una soglia minima di numero di acquisti per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici anche per piccoli importi.

A dicembre 2020 è previsto un primo periodo sperimentale durante il quale accederanno al rimborso esclusivamente gli aderenti che abbiano effettuato un numero minimo di 10 pagamenti elettronici.

Leggi anche “Cashback di dicembre, come ottenere il rimborso con SPID”

Dal 2021 invece il numero minimo di transazioni diventa 50 in 6 mesi, con riferimento ai seguenti periodi:

  • 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2021
  • 1° luglio 2021- 31 dicembre 2021
  • 1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022

La spesa massima è sempre di 1.500 euro a semestre e il rimborso è sempre pari al 10% dell’importo di ogni transazione fino a un valore massimo di 150 euro.

I primi rimborsi relativi a dicembre 2020 saranno erogati nel mese di febbraio 2021. Per il 2021 i rimborsi saranno sono erogati per ciascun periodo, rispettivamente nei mesi di luglio 2021, gennaio 2022 e luglio 2022.

Bonus Bancomat e pos. Quali spese danno diritto al rimborso?

Per avere diritto al “Bonus pos” si deve ovviamente pagare utilizzando un mezzo tracciabile quindi tramite bancomat, carta di credito o debito o bonifico.

Concorreranno al diritto al bonus tutti gli acquisti fatti nei negozi fisici e tutti i tipi di spesa: dal parrucchiere al bar, dal conto al ristorante al pagamento di vestiti o elettrodomestici.

Sono esclusi i pagamenti online visto che gli acquisti online già prevedono un pagamento con carta o bancomat e che lo scopo della misura è contribuire alla lotta all’evasione incentivando la diffusione e l’utilizzo del pos.

Bonus Bancomat e pos. Come ottenere il rimborso

Che fare per avere il bonus Bancomat e pos? Per ottenere il rimborso sul proprio conto corrente sarà necessario scaricare l’App IO, la stessa che si usa per il bonus vacanze e per altri servizi digitali della PA.

Per accedere all’APP occorre essere in possesso di SPID, il Sistema Pubblico di identità digitale che garantisce l’accesso, con una sola password, ai vari servizi online della Pubblica Amministrazione.

Leggi anche “SPID. A cosa serve e come richiederlo gratis”

All’interno dell’APP si dovrà registrare le carte di credito o il bancomat che si intende utilizzare, associarla al proprio codice fiscale e comunicare l’Iban da usare per il rimborso.

Tutte le carte indicate concorreranno al raggiungimento della soglia di 1.500 euro di spesa.

Altre misure per incentivare i pagamenti elettronici: il super cashback

Oltra al bonus Bancomat si aggiungerà anche il super cashback. Si tratta di un incentivo all’uso di pagamenti elettronici tramite rimborso speciale pari a 1.500 euro per i primi 100 mila aderenti che hanno usato maggiormente forme di pagamento elettroniche, in ciascuno dei periodi previsti, indipendentemente dal valore delle spese effettuate.

In questo caso per ottenere il rimborso non varrà l’ammontare dell’importo ma il numero delle transazioni effettuate e, perarginare i “furbetti”, si legge che “Sono vietati i frazionamenti artificiosi dei pagamenti effettuati con Strumenti di Pagamento elettronici riferibili al medesimo acquisto presso lo stesso esercente.”

Gli obiettivi del “piano cashless”

Il bonus Bancomat e pos fa parte del “piano cashless”, un piano che l’Italia sta portando avanti a passi successivi, a partire dal Governo Monti, per ridurre l’uso di contante e contrastare, almeno in parte, il fenomeno del “sommerso” che tanto pesa sui conti dello Stato.

Secondo uno studio di Banca d’Italia del 2012, “i costi sociali complessivi del contante ammontano a circa 15 miliardi di euro, pari a circa l’1 per cento del PIL. Il 49 per cento di tali costi è sostenuto da banche e infrastrutture per l’offerta dei servizi di pagamento (54 per cento nella media europea), il 51 per cento è a carico delle imprese (46 per cento nella media europea)”.

Inoltre, i pagamenti elettronici, essendo tracciabili, possono essere uno strumento di lotta all’evasione fiscale; evasione fiscale che in Italia sfiora i 200 miliardi di euro, rispetto ai 125,1 miliardi della Germania e ai 117,9 miliardi della Francia.

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