I comuni italiani verso la digitalizzazione

I comuni italiani verso la digitalizzazione

Il 92% dei comuni italiani ha chiesto l’accesso al Fondo per l’innovazione e l’ANCI, l’Associane Nazionale Comuni Italiani, chiede supporto, omogeneità di obiettivi e la posticipazione del regime sanzionatorio.

In vista dell’imminente scadenza del 28 febbraio, data entro la quale tutte le amministrazioni locali e centrali devono usare esclusivamente SPID, CIE e CNS per consentire l’accesso ai loro servizi online i comuni hanno dimostrato di essere pronti ad impegnarsi attivamente nel processo di digitalizzazione dei propri sistemi. Hanno però bisogno di supporto alla transizione digitale, sia economico che materiale.

Facciamo il punto sulla digitalizzazione dei comuni italiani e sulle richieste presentate da ANCI per supportare gli enti locali più vicini ai cittadini in questo momento così delicato e fondamentale per la transizione digitale del Paese.

Il fondo per la per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione: le risposte dei comuni

Il Ministero per l’Innovazione e la digitalizzazione ha deciso di destinare la maggior parte del Fondo per l’Innovazione, istituito con il decreto Rilancio, agli enti locali per sostenerli per sostenerli finanziariamente nelle nuove sfide digitali.

La risposta dei Comuni è stata ampia a compatta: 7.246 i comuni hanno richiesto di accedere al Fondo, un numero rilevante che rappresenta il 92% del totale dei comuni italiani.

La maggior parte delle richieste di accesso al Fondo è giunta da comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, un chiaro segnale di consapevolezza dell’importanza della digitalizzazione anche nelle realtà territoriali minori. Ma hanno aderito anche le città di dimensioni maggiori e quasi tutti i capoluoghi di Regione.

Le risorse messe a disposizione ammontano a 43 milioni su un totale di 50 milioni previsti dell’intero Fondo.

Le quote, assegnate ai comuni in base alla popolazione residente, verranno erogare in due tranche: il 20% per le attività concluse entro il 28 febbraio 2021 e il restante 80% entro il 31 dicembre 2021. Un’incredibile occasione per far fare agli enti locali un salto di qualità nell’ottica della digitalizzazione.

Le richieste dei comuni presentate da ANCI

Gli obiettivi di digitalizzazione sono stati delineati e c’è un fondo dedicato a questa finalità.

Ora è importante sostenere gli enti locali nella fase attuativa con l’obiettivo di cogliere a pieno l’opportunità ed agire in sinergia con le istituzioni preposte.

ANCI, l’Associane Nazionale Comuni Italiani, ha collaborato con il Ministero, Agid e PagoPa SpA per sensibilizzare i comuni e adesso c’è stato un segnale positivo chiede collaborazione su almeno 3 aspetti:

  • garantire omogeneità di obiettivi a tutte le realtà territoriali per non creare ulteriori divari;
  • posticipare la scadenza del regime sanzionatorio previsto dalla norma;
  • attivare un punto di contatto nazionale a cui i comuni possano rivolgersi per i problemi legati all’aggancio alle piattaforme nazionali.

I comuni italiani si avviano quindi alla digitalizzazione, adottando l’identità digitale SPID per consentire l’accesso ai servizi, integrando la piattaforma pagoPa per i pagamenti elettronici e avviando la migrazione dei servizi nell’App IO. Ma è necessario investire a tutti i livelli per coniugare i grandi obiettivi strategici dell’innovazione con misure di assistenza e supporto necessarie alla transizione digitale.

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