Oltre 13 milioni di SPID attivi

Il Covid-19 mette il turbo a SPID: Nel 2020 le identità digitali attive sono arrivate a superare i 13 milioni, con una crescita del 140% rispetto al 2019.

Erano 5,6 milioni le identità digitali erogate all’inizio 2020… poi sappiamo cos’è successo: con la Pandemia e il lockdown SPID è diventato praticamente indispensabile rivelandosi il modo più comodo per ottenere gli incentivi governativi e per entrare in contatto con la Pubblica Amministrazione.

Come notavamo nell’articolo “SPID, picco di richieste negli ultimi mesi” la tendenza è apparsa subito chiara: Nel solo mese di marzo, ad inizio emergenza Covid-19, l’incremento è stato di oltre mezzo milione di attivazioni… e da marzo le richieste di SPID hanno iniziato a crescere sempre di più senza fermarsi.

Picco di SPID con oltre 13 milioni di identità digitali nel 2020

SPID, la soluzione che consente l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica coppia di credenziali, raggiunge nel 2020 oltre 13 milioni di identità erogate, con una crescita del 140% rispetto al 2019.

In questi mesi scanditi da “opportunità emergenziali” e da utilizzi “forzati” dettati dall’obbligo di usare la propria identità digitale per accedere ai servizi di grandi amministrazioni come l’INPS e l’INAIL, SPID si è rivelato non solo utile ma anche praticamente indispensabile per tutti i cittadini Italiani.

Inoltre, il picco di attivazioni sembra essere destinato ad aumentare sempre più: fra gli incentivi statali che partiranno a dicembre, come il Cashback e il Bonus Bancomat e le novità attese nel 2021 sul fronte della digitalizzazione della PA, SPID rimarrà al centro degli interessi degli utenti e si stima che entro fine anno si sfioreranno i 15 milioni di attivazioni.

Boom di SPID, un indice del cambiamento

Sottolineare l’incremento di SPID non significa soltanto fotografare l’andamento di uno strumento ma anche misurare il cambiamento dello Stato Italiano che, con l’obiettivo di favorire la diffusione dei servizi in rete e di promuovere una “cultura digitale” più diffusa, ha definitivamente inserito il digitale nella sua agenda politica.

Il fatto che a gennaio in Italia vi fossero meno di 6 milioni di SPID attivi e che oggi siano già più di 13 milioni segna un passaggio epocale e significa che la strada della digitalizzazione è ormai segnata e spianata.

Da notare comunque che di strada da fare ce n’è ancora tanta e che nonostante l’aumento il gap rispetto agli altri Paesi europei resta elevato. Secondo i numeri forniti da una ricerca dell’Osservatorio Digital Identity della School Management del Politecnico di Milano, SPID copre appena il 22% della popolazione (e il 26% degli italiani maggiorenni), lontano dai livelli di altri paesi europei, come Olanda (79%), Svezia (78%), Norvegia (74%) e Finlandia (55%).

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