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Google Leaks: ecco cosa rivelano i documenti segreti sul motore di ricerca

2.500 documenti riservati sul funzionamento dell’algoritmo di Google  sono stati trafugati e sono finiti online. Ecco cosa c’è da sapere per la tua strategia SEO

Recentemente, il mondo del SEO è stato scosso da una fuga di informazioni senza precedenti: i Google Leaks. Documenti riservati sono emersi online, rivelando dettagli tecnici mai visti prima sul funzionamento dell’algoritmo di ricerca di Google.

Scopriamo insieme cosa contengono questi leak e come possiamo adattare le nostre strategie SEO dopo queste rivelazioni.

Google Leaks. I documenti sul vero funzionamento di Google
Le bugie svelate dai documenti trafugati
La risposta di Google alla fuga di notizie
Come adattare la tua strategia SEO

Google Leaks. I documenti sul vero funzionamento di Google

Le informazioni trapelate hanno fornito uno sguardo dettagliato su come Google valuta e classifica i siti web.

L’analisi dettagliata della documentazione è comunque ancora in corso, anche perché molto dei documenti contengono informazioni tecniche, leggibili solo da esperti, interpretabili solo da esperti con specifiche difficili da interpretare in mancanza di un contesto più ampio.

Finora, comunque, non sono usciti dettagli sorprendenti o nettamente in contrasto con le poche cose comunicate apertamente da Google sul funzionamento del motore di ricerca.

Ecco gli elementi più significativi che confermano molte delle Best Practice SEO note:

  • Importanza della qualità dei contenuti: Google continua a enfatizzare la qualità e la rilevanza dei contenuti. I documenti confermano che contenuti ben scritti, informativi e utili agli utenti sono fondamentali per un buon posizionamento.

  • Esperienza Utente (UX): La facilità di navigazione, la velocità di caricamento delle pagine e l’interattività sono fattori chiave. Google utilizza metriche come il Page Experience Update per valutare l’usabilità del sito.

  • Backlink e autorità del dominio: La qualità e la quantità di backlink influenzano significativamente il ranking e sono fattori di posizionamento importanti. Tuttavia, Google pone maggiore enfasi sulla provenienza e la rilevanza dei link piuttosto che sul loro numero.

  • Intelligenza artificiale e machine learning: L’algoritmo di Google utilizza sofisticate tecniche di intelligenza artificiale per comprendere il contenuto delle pagine e l’intento di ricerca degli utenti.

Le bugie svelate dai documenti trafugati

I documenti trapelati mettono però in luce che Google, nel corso degli anni, abbia spesso fornito informazioni fuorvianti riguardo il funzionamento dei suoi algoritmi su alcuni argomenti:

  • Backlink
    I backlink sono i link di entrata ad un siti web e sono un fattore di posizionamento importante, spesso minimizzato da Google. I documenti confermano che Google classifica i link in tre categorie (bassa, media, alta qualità) e utilizza i dati di clic per determinare le categorie. I link di alta qualità possono trasmettere segnali di ranking, mentre quelli di bassa qualità sono ignorati.

  • Clic degli utenti
    I documenti sembrano suggerire che l’algoritmo di Google tenga ancora in considerazione segnali utente incentrati sui clic. Più clic un sito ha, meglio sarebbe indicizzato. Se confermata questa notizia smentirebbe quanto comunicato dai manager di Google che hanno più volte sostenuto che questi metodi non sono impiegati per determinare il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca

  • Autore
    Dai documenti sembra, inoltre, che la presenza di un certo autore possa far migliorare il posizionamento nella pagina dei risultati anche se Google ha sempre dichiarato che il nome dell’autore non è un dato rilevante per determinare la qualità della pagina.

  • Siti piccoli e blog:
    I documenti rivelano anche l’uso di una funzione chiamata smallPersonalSite che anderebbe a offrire un trattamento diverso a siti di piccole dimensioni o blogrispetto ai grandi siti commerciali, per premiarli o penalizzarli a seconda della qualità e della pertinenza dei loro contenuti.

  • Età e storia del dominio.
    I documenti rivelano anche l’importanza della storia e dell’anzianità dei domini nelle valutazioni di Google sull’autorità di un sito. Un dominio con una lunga storia di contenuti di alta qualità ha un vantaggio rispetto a un dominio nuovo.

La risposta di Google alla fuga di notizie

In risposta alla fuga di notizie Google, ha confermato che i documenti sono autentici ma non ha fornito molti altri commenti sui contenuti se non questo:

«Vorremmo mettere in guardia dal fare ipotesi inesatte sul motore di ricerca sulla base di informazioni fuori contesto, datate o incomplete. Abbiamo condiviso diverse informazioni su come funziona il motore di ricerca e sui fattori che vengono valutati dai nostri sistemi, lavorando al tempo stesso per preservare l’integrità dei risultati ed evitare manipolazioni»

Google ci tiene, quindi, a sottolineare che i documenti, svicolati dal contesto, potrebbero portare ad ipotesi e deduzioni sbagliate considerando anche che gli algoritmi del motore di ricerca vengono modificati periodicamente, inserendo correzioni e aggiustamenti che non sempre vengono annunciati e che spesso passano inosservati.

Come adattare la tua strategia SEO

I Google Leaks hanno creato un ambiente di incertezza e sfiducia tra i professionisti del settore SEO, che ora devono rivedere le loro strategie.

Alla luce delle nuove rivelazioni, ecco alcune strategie per ottimizzare al meglio il tuo sito web:

  • Focus sulla qualità dei contenuti. Investi tempo e risorse nella creazione di contenuti di alta qualità che rispondano alle esigenze e alle domande del tuo pubblico. Utilizza strumenti di ricerca delle parole chiave per identificare argomenti rilevanti e sviluppa contenuti approfonditi e ben strutturati.
  • Migliora l’esperienza utente. Assicurati che il tuo sito sia veloce, facile da navigare e mobile-friendly. Utilizza strumenti come Google PageSpeed Insights per identificare e risolvere eventuali problemi di prestazioni. Inoltre, considera l’implementazione di un design responsive per migliorare l’esperienza su dispositivi mobili.

Leggi anche “6 linee guida per migliorare l’usabilità del tuo sito

  • Costruisci una rete di backlink di qualità. Concentrati sulla creazione di contenuti che altri siti vorranno linkare. Collabora con influencer e altre aziende del settore per ottenere backlink autorevoli e pertinenti. Evita pratiche di link building manipolative che potrebbero penalizzare il tuo sito.
  • Sfrutta l’Intelligenza Artificiale. Utilizza strumenti di intelligenza artificiale per analizzare i dati del tuo sito web e identificare opportunità di miglioramento. Strumenti come Google Analytics e SEMrush possono fornire preziose informazioni sulle prestazioni del tuo sito e sull’efficacia delle tue strategie SEO.
  • Proteggi la tua presenza online. Oltre all’ottimizzazione SEO, è fondamentale proteggere il tuo sito da minacce esterne. I Google Leaks hanno sottolineato l’importanza della sicurezza informatica per mantenere un buon posizionamento nei motori di ricerca.
  • Implementa misure di sicurezza
    Assicurati che il tuo sito sia protetto con certificati SSL e utilizza strumenti di sicurezza come SiteLock per monitorare e prevenire attacchi. Mantieni il tuo software e i tuoi plugin sempre aggiornati per evitare vulnerabilità.
  • Protezione dei dati. Rispetta le normative sulla privacy, come il GDPR, per proteggere i dati dei tuoi utenti. Trasparenza e conformità alle leggi sulla protezione dei dati non solo migliorano la fiducia degli utenti, ma sono anche fattori considerati da Google nel ranking dei siti.

Investi nella qualità dei contenuti, migliora l’esperienza utente, costruisci backlink di qualità e proteggi il tuo sito con misure di sicurezza adeguate. Questi passi non solo ti aiuteranno a posizionarti meglio nei risultati di ricerca, ma anche a costruire una presenza online solida e sicura

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