Le tre piattaforme AI Norma, MSE, e Depuchat stanno trasformando il lavoro legislativo e il dialogo democratico, posizionando l’Italia all’avanguardia nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alle istituzioni.
Senza dubbio l’intelligenza artificiale sta permeando ogni aspetto della nostra vita quotidiana e, come spesso accade con le tecnologie più innovative, la sua influenza si estende anche al cuore delle nostre istituzioni democratiche. Un esempio lampante di questa evoluzione è l’arrivo dell’AI nel Parlamento italiano, con l’obiettivo di supportare i deputati nella stesura delle leggi e rafforzare il legame con i cittadini.
Questo percorso, avviato due anni fa e con le fondamenta risalenti alla precedente legislatura, mira a cogliere le opportunità dell’AI minimizzando i rischi per la democrazia.
I primi tre prototipi di intelligenza artificiale generativa sono stati presentati il 9 luglio 2025, segnando un passo significativo verso un approccio umano-centrico alla tecnologia per favorire trasparenza e tracciabilità.
L’AI al servizio della legislazione: Perché ora?
La necessità di integrare l’AI nel processo legislativo nasce dall’esigenza di ottimizzare le procedure attuali. Oggi, la stesura delle leggi richiede lunghe ricerche per individuare normative vigenti e punti di intervento specifici.
Con l’intelligenza artificiale, queste operazioni sono destinate a velocizzarsi notevolmente, semplificando la redazione e la “pulizia” dei testi che spesso presentano incoerenze e duplicazioni.
La Vicepresidente della Camera, Anna Ascani, sottolinea che “La democrazia si trova a confrontarsi con nuovi sviluppi tecnologici che sono anche nuovi meccanismi di potere, e non può farlo restando ferma. Occorre farsi promotori di un cambiamento che sfrutti le potenzialità delle nuove tecnologie, le indirizzi verso un approccio umano-centrico, per favorire la trasparenza, la tracciabilità e la loro inclusione nei processi democratici.”
I tre pilastri dell’innovazione parlamentare
La Camera dei deputati ha introdotto tre strumenti innovativi, basati su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) già esistenti, che promettono di trasformare sia il lavoro parlamentare che il rapporto con la cittadinanza.
Questi prototipi sono stati valutati sotto il profilo funzionale, architetturale e di sicurezza da focus group tecnico-scientifici. I tre assistenti sono: Norma, MSE e Depuchat.
Norma: Il faro per la legislazione
Norma è un assistente virtuale nato da una proposta del Politecnico di Milano e dell’Istituto Einaudi. Il suo compito è consentire l’interazione con l’Osservatorio sulla legislazione della Camera utilizzando il linguaggio naturale.
Attingendo direttamente dagli archivi certificati dell’istituzione, Norma permette di individuare emendamenti, testi legislativi e seguire l’iter delle leggi, fornendo risposte chiare anche attraverso grafici e tabelle. Questo sistema interroga gli archivi della Camera, garantendo che i dati siano certificati e che le verifiche siano basate sulla documentazione parlamentare ufficiale.
MSE: Velocità e precisione nella stesura degli emendamenti
MSE, acronimo di Macchina Scrittura Emendamenti, è frutto del Consorzio inter-universitario Alma Human AI (con la collaborazione di Università di Bologna, LUISS, CNR, Università di Verona e Università di Torino).
Questo sistema è progettato per supportare attivamente i parlamentari nella fase emendativa, rendendo più rapide e agevoli le modifiche ai progetti di legge.
Questa chatbot faciliterà la costruzione e la preparazione degli emendamenti, assistendo il deputato nel lavoro di revisione normativa e nella “pulizia” dei testi. È fondamentale sottolineare che MSE ha l’obiettivo di supportare e velocizzare il lavoro dei deputati, non di sostituirlo.
Depuchat: Il ponte tra cittadini e deputati
Depuchat è concepito per facilitare l’accesso dei cittadini alle attività dei deputati, sviluppato dalle Università di Roma Tre e Firenze.
Definito il “modello più complesso e delicato”, utilizza AI generativa per fornire risposte rapide, approfondite e certificate sull’attività dei parlamentari, basandosi su schede personali ufficiali.
Permetterà ricerche per tematica, singolo parlamentare o area geografica, ma è deliberatamente limitato all’attività parlamentare e non consentirà domande sulla sfera personale. Per garantirne la sicurezza e la veridicità delle informazioni, Depuchat sarà rilasciato al pubblico solo dopo ulteriori implementazioni di dati, stress test e verifiche sui profili di sicurezza, basando le sue risposte esclusivamente sugli atti parlamentari ufficiali, escludendo fonti come post sui social o interviste.
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La sfida dell’affidabilità: prevenire le “allucinazioni”
Una delle maggiori sfide nell’implementazione di questi strumenti è prevenire le “allucinazioni” dell’AI, un errore temuto in cui l’intelligenza artificiale, non conoscendo una risposta, la inventa.
Per questo motivo, il percorso di test per questi prototipi è stato rigoroso, e gli strumenti verranno rilasciati solo quando la loro affidabilità sarà quasi totale. La Camera dei deputati ha intrapreso un percorso unico, posizionandosi all’avanguardia non solo in Europa, ma nel mondo in questo campo. Come ha affermato il professor Luciano Floridi, l’Italia può fare da “caposquadra” nel team europeo per vincere sullo scacchiere mondiale dell’AI.
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Il “salto quantico” e l’Impatto in ogni settore
L’introduzione di Norma, MSE e Depuchat rappresenta un “salto quantico” per l’istituzione, con l’obiettivo di preservare la centralità dell’umano mentre si sfrutta la potenza dell’AI. Questi sistemi non solo promettono di rendere il lavoro parlamentare più efficiente, ma anche di accrescere la trasparenza e il coinvolgimento dei cittadini nei processi democratici.
Pensate al Parlamento come a una nave imponente che naviga in acque complesse. Tradizionalmente, la navigazione richiede calcoli manuali e un’analisi meticolosa delle carte. Con l’introduzione dell’AI, è come se la nave fosse dotata di un sistema di navigazione avanzato che processa dati in tempo reale, identifica le rotte migliori, e fornisce informazioni chiare e certificate, permettendo all’equipaggio di concentrarsi sulla direzione strategica, senza però sostituire i marinai o il capitano.
In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale può essere paragonata a un nuovo tipo di motore universale: se nel Parlamento permette alla macchina legislativa di muoversi più velocemente e con maggiore precisione, in altri ambiti la sua potenza può essere adattata per spingere l’innovazione, ottimizzare processi e migliorare la vita di cittadini e imprese, a patto che venga sempre guidata da una mano umana esperta e consapevole.
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