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Smart working in quarantena. Consigli per lavorare meglio

L’emergenza Coronavirus ha reso lo Smart Working una condizione obbligatoria per molti lavoratori.  Ecco qualche consiglio per affrontalo nel modo giusto.

Le misure di contenimento messe in atto dal Governo per far fronte all’epidemia del Coronavirus hanno facilitato l’accesso allo Smart Working per consentire a tutti il lavoro da casa.

Con l’Italia “in quarantena” per l’emergenza Coronavirus, lo Smart Working ha cambiato radicalmente giornate lavorative, abitudini e ritmi di lavoro rendendo più fluidi i confini fra vita professionale e vita privata.

Ecco qualche consiglio utile per affrontare al meglio il lavoro da casa
e rimanere produttivi durante il lockdown.

Smart Working. Come affrontare al meglio il lavoro da casa.

1. Usa i giusti strumenti di lavoro

Lo Smart Working funziona bene solo se l’azienda fornisce ai lavoratori tutti gli strumenti per poter comunicare, condividere e portare avanti le proprie attività in autonomia.

Cuffie, webcam, strumenti condivisi ma anche sistemi di videoconferenza come Microsoft Teams, Google Hangouts, Zoom o Skype, per “guardarsi in faccia” e “fare il punto” sulle attività in corso.

2. Mantieni il lavoro di squadra  

In questo momento di “isolamento” è di fondamentale importanza mantenere vive le relazioni tra le persone.

Ricordati che non sei solo, fai parte di un team anche se lavori da casa.
Se hai qualche dubbio non temere di chiedere aiuto ai tuoi colleghi!

Come “fare squadra” e continuare ad essere produttivi anche da remoto?

  • Stabilisci degli obiettivi condivisi
  • Fissa degli appuntamenti ricorrenti, possibilmente in video, per condividere attività e fare il punto sulle principali scadenze.
  • Non dimenticare la socialità tra colleghi: fare qualche battuta via chat, inviare un’email per augurare buon compleanno un collega, festeggiare virtualmente successi o ricorrenze… sono solo alcuni modi per essere vicini anche in questo momento.

3. Programma la giornata lavorativa per massimizzare i tempi

Per chi non è abituato a lavorare da casa può essere difficile mantenere concentrazione e produttività fra le quattro mura domestiche. Può essere molto utile preparare una “to-do list” giornaliera in cui annotare le attività da svolgere in ordine di priorità.

Uno dei principali rischi dello Smart Working è la dispersione di concentrazione e di tempo. È importante non lasciarsi “travolgere” dal multistasking e concentrarsi su un’attività alla volta, definendo bene le priorità e curando la qualità del proprio lavoro.

4. Prenditi delle pause

Per riuscire a gestire tutte le incombenze della giornata e mantenere un giusto bilanciamento fra le attività prettamente lavorative e quelle legate alla gestione della famiglia è consigliabile pianificare bene tutti i compiti, stabilendo dei ritmi che alterano sessioni di lavoro a pause programmate.

Lavorare in Smart Working non significa lavorare h24. È importante scegliere un momento di inizio e uno di fine della propria attività lavorativa e concedersi pause, magari per fare qualche esercizio fisico o svolgere qualche attività pratica che non impegni la componente intellettiva.

5. Organizza gli spazi

Per lavorare al meglio nelle quatto mura domestiche cerca di ricavarti uno spazio esclusivamente dedicato al lavoro in un’area tranquilla della casa.

Attenzione al “mal di schiena da scrivania”: usa una sedia regolabile in altezza e con i braccioli.

Se proprio non riesci a creare la tua postazione lavorativa in un tavolo che non sia quello in cui pranzi, ricordati almeno di riporre il computer durante le pause per staccare la mente dalle tue attività.

Lo smart working è il futuro?

Al di là della situazione emergenziale che ha “costretto” molte aziende a fare i conti con il lavoro da casa lo Smart Working è una modalità di lavoro alternativa che consente massima flessibilità sull’orario e sul luogo di lavoro per bilanciare esigenze lavorative e vita privata.

Circa il 20% delle persone aumenta la qualità del proprio lavoro se ha la possibilità di gestire il proprio tempo in maniera flessibile. Inoltre, questo esperimento di “smart working forzato” ha messo in luce che sappiamo lavorare anche a distanza e che in alcuni casi, fra le mura domestiche, siamo anche più produttivi.

Sarebbe una grande espressione di progresso imparare da questa esperienza per raggiungere un miglioramento della qualità della vita dei lavoratori mantenendo comunque alta la produttività lavorativa.

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