Presto dovremmo dire addio alle tanto temute buste verdi delle multe stradali. Tra i provvedimenti della riforma del Codice della Strada in discussione in Parlamento, rientra anche la proposta presentata da CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, per rendere obbligatoria la PEC per tutti gli automobilisti.
Se la proposta verrà approvata le contravvenzioni stradali non arriveranno più in formato cartaceo ma saranno elettroniche e arriveranno sulla Posta Elettronica Certificata.
Vediamo i dettagli di questa novità che, se approvata, andrà a modificare il nostro Codice della Strada.
Di obbligare gli automobilisti a dotarsi di PEC se ne parla da tempo, almeno da un anno, anche se al momento la proposta non è mai diventata legge. Ora che dal 1° ottobre è stato esteso a tutte le imprese e i professionisti l’obbligo di comunicare il proprio indirizzo PEC (domicilio digitale) al Registro delle Imprese è probabile che tale obbligo venga esteso anche ad altre categorie.
Leggi anche “PEC. Obbligo di regolarizzazione entro il 1° ottobre”
Infatti, tra le recenti proposte che il CNEL ha sottoposto all’attenzione della Camera dei Deputati ce n’è una che prevede l’obbligo per chi possiede un qualsiasi veicolo di dotarsi, o comunicare l’indirizzo di una casella PEC.
Se approvata la norma andrebbe a modificare l’articolo 80 del Codice della Strada disponendo che:
«All’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi, il proprietario comunica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata ai fini delle notificazioni di cui all’articolo 201 ed alle disposizioni del decreto interministeriale 18 dicembre 2017»
Si tratta di una vera e propria rivoluzione che, come specifica il CNEL, renderà più veloci e meno dispendiose le attività di notifica delle violazioni commesse ma c’è anche chi non ha accolto di buon grado la notizia rimanendo scettico sulla possibilità di sostituire un indirizzo reale con un indirizzo digitale.
Come abbiamo visto nell’articolo “PEC, la situazione a 10 anni dall’obbligo” la PEC ha lo stesso valore della raccomandata A/R, certifica la trasmissione e la consegna del messaggio e ne garantisce l’integrità del contenuto.
Queste caratteristiche fanno della PEC lo strumento ideale per l’invio della notifica delle violazioni del Codice della Strada.
Velocità, sicurezza, risparmio e protezione da virus sono alcuni degli inconfutabili vantaggi della PEC.
Nel contesto dell’invio delle multe stradali emergono anche altri vantaggi significativi:
Accanto agli innumerevoli vantaggi, la notifica dei verbali a mezzo PEC comporta anche un piccolo svantaggio: l’Invio della contravvenzione nella casella PEC equivale alla notifica di un atto e non potrà essere ignorato dall’automobilista.
Per il comando di polizia la notifica del verbale di contestazione si considera effettuata nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna del messaggio PEC, anche se il destinatario non apre o non visualizza in messaggio.
Ne consegue che l’automobilista dovrà prendere l’abitudine di consultare la propria casella di Posta Elettronica Certificata quotidianamente per verificare l’invio di eventuali notifiche, avere il tempo necessario di pagare le multe senza incorrere in ulteriori sanzioni e magari usufruire dello sconto del 30% previsto per chi chiude la contravvenzione entro cinque giorni dalla notifica.
A questo piccolo svantaggio viene incontro la soluzione PEC di Register.it che comprende la notifica via SMS dei messaggi ricevuti. Questa funzionalità, una volta attivata avviserà il destinatario con un SMS alla ricezione di un nuovo messaggio PEC, liberandolo dalla necessità di controllare sempre la propria casella di Posta Elettronica Certificata.
Non c’è ancora una data ufficiale sull’effettiva entrata in vigore delle novità: La proposta del CNEL che prevede la modifica dell’articolo 80 del Codice della Strada è al vaglio della Camera e seguirà il regolare iter legislativo.
Forse ci saranno poi anche dei “tempi tecnici” per consentire alle nuove procedure di entrare a pieno regime. In ogni caso gli Agenti di Polizia Municipale non muteranno le proprie prassi fino a quando non riceveranno specifiche indicazioni dallo stesso Ministero o dai vari Comandi dei corpi di polizia locale.
Copywriter, Marketing Specialist e Communication lover. Da sempre appassionata ai libri e alla scrittura, mi occupo di creare contenuti per il web ma non posso rinunciare al mio primo amore: la carta e la penna! Fuori dal web viaggio, cerco di tenermi in forma e soprattutto faccio la mamma.
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Certo la PEC consente di risparmiare sui costi di notifica e velocizzare le pratiche, ma è chi guida un veicolo (cioè il cittadino) a doversi pagare la PEC. Quindi, per quanto ne so, non saranno certo i costi di chi possiede un veicolo ad essere semplificati! Di questo passo introdurranno la patente obbligatoria anche per guidare la bici: lo hanno già fatto per i ciclomotori dando il colpo di grazia al mercato dei motorini, perché i 14enni aspettano oramai di compiere i 16 anni per acquistare direttamente un veicolo 125 cc...La Malaguti, storica azienda italiana produttrice di ciclomotori, ha chiuso i battenti qualche anno fa...Se io fossi un produttore di biciclette non starei affatto sereno...