Non è vero che tutto ciò che mettiamo online è destinato a rimanerci per sempre. Negli ultimi dieci anni, internet ha subito una trasformazione significativa. Secondo uno studio recente, il 38% delle pagine web del 2013 non esiste più, quasi 4 su 10.
Questo fenomeno, descritto come un “decadimento digitale”, pone interrogativi sul futuro del web e su come possiamo preservare i contenuti online.
Vediamo insieme le ragioni che ci sono dietro a questa scomparsa e le implicazioni per il nostro presente e per il nostro futuro digitale.
Secondo una ricerca di Pew Research Center del 17 maggio, negli ultimi dieci anni, il 38% delle pagine web del 2013 è scomparso.
Per determinare questa percentuale il noto istituto di analisi statunitense ha analizzato un campione di poco meno di un milione di pagine web estratte dal servizio di archiviazione Common Crawl.
Più della metà delle voci presenti su Wikipedia contiene almeno un broken link, cioè collegamento non funzionante, mentre questo stesso problema si riscontra anche nel 23% delle pagine di notizie e informazioni e nel 21% dei portali istituzionali. Questo significa che una grande quantità di informazioni online risulta essere inaccessibile o non funzionante.
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Tale fenomeno di “decadimento digitale”, rappresenta una perdita significativa di informazioni, cultura e storia. La rapida evoluzione della tecnologia, i cambiamenti nelle politiche aziendali e l’obsolescenza dei contenuti sono tra le principali cause di questa scomparsa.
Non solo i siti web, ma anche i contenuti social sono soggetti a scomparire improvvisamente. L’indagine condotta dal Pew Research Center ha rilevato che su 4,8 milioni di tweet pubblicati tra l’8 marzo e il 27 aprile 2023, il 18% non era più visibile già il 15 giugno successivo.
Questo potrebbe essere dovuto alla cancellazione dell’account di pubblicazione, azione che porta, inevitabilmente, alla scomparsa dei contenuti condivisi.
Inoltre, nel passaggio dall’era del web statico a quella dei social media, i contenuti vengono creati sempre più per fotografare un momento e poi scomparire, si pensi ai video e alle storie di cui non ci sono link permanenti.
I motivi della scomparsa delle pagine web possono essere molteplici:
Questi dati evidenziano la precarietà e l’instabilità dei contenuti digitali presenti online.
La scomparsa di una così grande quantità di contenuti web ha diverse implicazioni. Da un lato, rappresenta una perdita culturale significativa, dall’altro, solleva preoccupazioni sulla sostenibilità del web come archivio della conoscenza umana.
La perdita di accesso a informazioni cruciali presenti su Wikipedia, siti di notizie, portali istituzionali e social media rappresenta una sfida importante per la conservazione e l’accessibilità dei contenuti digitali nel tempo. È quindi fondamentale adottare strategie che garantiscano la conservazione e l’archiviazione a lungo termine di questi contenuti per preservare la conoscenza e la memoria storica nel mondo digitale.
Per evitare che il “decadimento digitale” prenda ancora più campo, è necessario adottare misure concrete come:
Il fenomeno del “decadimento digitale” è una realtà preoccupante che richiede l’attenzione di tutti. La scomparsa del 38% delle pagine web negli ultimi dieci anni rappresenta una sfida per la conservazione della conoscenza e della cultura. È doveroso adottare misure per preservare i contenuti digitali, garantendo che il web continui a essere un archivio vivo e accessibile per le future generazioni.
Copywriter, Marketing Specialist e Communication lover. Da sempre appassionata ai libri e alla scrittura, mi occupo di creare contenuti per il web ma non posso rinunciare al mio primo amore: la carta e la penna! Fuori dal web viaggio, cerco di tenermi in forma e soprattutto faccio la mamma.
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