Come noto dal 1° luglio 2022 circa 2 milioni di partite IVA dovranno necessariamente adeguarsi alla fatturazione elettronica. Stiamo parlando dei forfettari, ossia delle partite IVA che hanno scelto il regime fiscale della flat (tax tassa piatta al 15%, 5% nei primi 5 anni) e che dichiarano redditi fino ad un massimo di 65.000 €.
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L’obbligo di fatturazione elettronica non è scattato per tutti i forfettari ma solo per quelli che nel 2021 hanno avuto incassi per un importo superiore ad 25.000 €. Tutti gli altri potranno aspettare fino al 1°gennaio 2024 per passare alla fattura elettronica.
Per addolcire l’ingresso al nuovo sistema di fatturazione la normativa prevede tre mesi di tempo per potersi adeguare. Ecco i dettagli e la normativa di riferimento.
In linea con quanto stabilito dal Decreto PNRR 2, per gli operatori a regime forfettario che entrano adesso in contatto con la fatturazione elettronica sono previste delle eccezioni alle regole ordinarie sul sistema sanzionatorio.
L’articolo 18 del DL n. 36 del 2022, al comma 3, prevede tempi più lunghi per evitare sanzioni nei primi mesi di avvio dell’obbligo.
“Per il terzo trimestre del periodo d’imposta 2022, le sanzioni di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, non si applicano ai soggetti ai quali l’obbligo di fatturazione elettronica è esteso a decorrere dal 1° luglio 2022, se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione”.
In altre parole, la normativa prevede tre mesi di tempo per potersi adeguare: per il terzo trimestre del 2022, ossia da luglio a settembre, le nuove Partite IVA per cui è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica potranno emettere fatture elettroniche entro la fine del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
Un vero e proprio periodo cuscinetto durante il quale di fatto non scatteranno sanzioni amministrative per le mancata emissione di fatturazione elettronica.
A settembre, per evitare di incorrere in sanzioni tra il 5% ed il 10% di quanto non documentato (con un minimo di 500 €), sarà necessario considerare il momento in cui la fattura elettronica passa dal Sistema di Interscambio. Ad esempio, se per una operazione di luglio il documento passa dal Sistema di Interscambio nei primi giorni di settembre, la fattura risulta emessa in ritardo.
Dal 1° ottobre si passerà al regime sanzionatorio ordinario.
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